Fase 3 - Los Angeles

Se Oakland può essere definito il luogo dove nacque il JKD, questo termine venne per la prima volta coniato da Bruce proprio a Los Angeles nel 1966. Fu in quest'era che Bruce pose le basi definitive per consacrare il suo stile senza stile, il suo metodo senza metodo. Bruce insegnò pubblicamente nella scuola di Los Angeles ma successivamente lasciò le redini della classe a Dan Inosanto e lui iniziò ad insegnare il Jeet Kune Do privatamente - nel cortile di casa sua - ad un piccolo numero di allievi. Tra di loro ritroviamo anche Ted Wong.
Nonostante ciò, Lee continuò a sentire costantemente i suoi allievi-insegnanti come James Lee, Taky Kimura, Jesse Glover e Dan Inosanto. Col passare del tempo, chiese loro di mantenere delle classi di allenamento con un numero basso di allievi e di garantire uno standard qualitativo alto. Bruce Lee capì che il JKD, pur essendo basato su principii semplici, movimenti naturali ed efficaci, richiedesse una mole di allenamento specifica e dunque non fosse alla portata di tutti. Per questo motivo, nel tempo divenne molto selettivo e chiese selettività anche agli istruttori che tenevano dei corsi sotto il suo nome. Le influenze più importanti che caratterizzano tecnicamente quest'era sono: la scherma - per quanto concerne il movimento delle gambe e la rapidità di compiere movimenti lungo la linea centrale - e la Boxe (in particolare il modo di boxare di Muhammad Alì).
Il JKD è volto al combattimento reale, quindi i pugni in allenamento si tirano per l'80% a mani nude. Per questo Lee creò uno stile che permettesse di boxare a mani nude ad una distanza medio-corta, di utilizzare il trapping in modo veloce e immediato (e solo se necessario) e di tirare calci e pugni da una distanza medio-lunga su una linea diretta. Inoltre, mantenne il più possibile una struttura di base, l’economia di movimento ed il principio di massima efficacia.

Bruce Lee

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